mercoledì, agosto 23, 2006

Contrordine: dal web si ritorna alla carte

Finora l'impatto della rivoluzione digitale sull'industria culturale è stato misurato in termini di rischio, nel senso che Internet viene vista come un canale alternativo per la distribuzione di contenuti (testi, musica, video, ecc.) che, da un lato, favorisce la sistematica violazione dei diritti di proprietà intellettuale, dall'altro mette in crisi i canali distributivi «classici».

Ma che dire dell'enorme mole di contenuti «personali» che milioni di blogger, scrittori, musicisti, videoamatori, fotografi producono e «pubblicano» quotidianamente in Rete? Perché non trasformare il rischio in opportunità di scoperta/valorizzazione di nuovi talenti? Intrigati da questa sfida, Paolo Anio (già fondatore di Matrix), Gianluca Dettori (ideatore di Vitaminic), Fausto Gismondi (ex direttore editoriale di Virgilio) e Massimo Esposti (ex amministratore delegato di Apogeo) hanno dato vita a Unwired Media, un progetto editoriale atipico che mira ad «invertire» il flusso dei contenuti fra vecchi e nuovi media: dalla Rete come nuovo veicolo di vecchi contenuti alla Rete come miniera per l'estrazione di nuovi contenuti.

A Massimo Esposti (che di Unwired Media è amministratore delegato) chiediamo di spiegare meglio la filosofia del progetto: che senso ha trasportare su vecchi supporti (carta, cd, dvd), e distribuire attraverso canali tradizionali, dei contenuti digitali cui la gente può già liberamente accedere via Internet? «L'obiezione sarebbe valida — replica Esposti — se tutti avessero effettivamente accesso a Internet, ma in Italia solo una minima parte dei lettori naviga con una certa continuità e con la competenza necessaria a rintracciare determinati contenuti. La trasposizione su carta permette, per esempio, di far arrivare i testi dei blogger a un pubblico più vasto che ignora persino l'esistenza dei weblog. Il nostro scopo è quello di far emergere dei nuovi autori che noi definiamo, con un paradosso, "esordienti di successo", nel senso che si tratta di autori sconosciuti all'editoria tradizionale ma che, grazie a Internet, possono già contare su un pubblico di migliaia di lettori».

Così si allarga indubbiamente il target, ma perché i lettori online di un blogger dovrebbero comprare anche la versione cartacea del loro autore preferito?«Perché potrebbe essere piacevole continuare a leggerlo anche quando si va in vacanza in posti dove non è possibile connettersi. E poi non va dimenticato che l'oggetto- libro, nella sua "staticità", gode del vantaggio di incarnare quella memoria che il testo virtuale non è in grado di garantire. Ma il progetto non si esaurisce nella trasposizione di contenuti digitali su supporti tradizionali: l'idea è quella di creare una circolazione virtuosa fra vecchi e nuovi media.

Per esempio le nostre due collane, Scritto Misto e Area 51 (di cui sono appena usciti, rispettivamente, i primi sei e i primi due titoli) sono anche dei blog, dei siti collettivi che funzionano da selettori dei contenuti. È la comunità degli utenti a "creare" gli autori che saranno poi sottoposti all'attenzione di un pubblico più vasto: insomma dalla rete alla carta e ritorno. Da quando abbiamo messo online il sito, abbiamo più di quattrocento commenti al giorno che ci offrono suggerimenti preziosi; per esempio, grazie alle loro critiche, abbiamo cambiato più volte le regole del Gran Premio Fritto Misto, il concorso che selezionerà tre opere narrative da pubblicare entro la primavera 2007».

Come avete risolto il problema del copyright: una volta trasferiti su carta i diritti sui contenuti a chi appartengono?«Abbiamo adottato il modello Creative Commons: l'autore mantiene i propri diritti sulla versione digitale del testo e sulle eventuali opere derivate. Un modello che non vale solo per la carta. Fin qui abbiamo parlato di libri, ma Unwired Media non vuole essere solo una casa editrice cartacea, bensì un editore crossmediale»: dopo i libri arriveranno musica, audiovisivi ed eventuali prodotti editoriali per conto di terzi, come programmi radiofonici, contenuti video e altri format editoriali innovativi. Sempre in base alla filosofia: la Rete sceglie, noi pubblichiamo».

[via Corriere della Sera]

posted by Andrea Signori @ 23.8.06   0 comments

venerdì, agosto 04, 2006

Sales Account in Ad Maiora

Ad MaioraOramai, come saprete, lavoro in Ad Maiora occupandomi delle Relazioni Esterne e devo dire che è veramente un altro pianeta rispetto la realtà lavorativa "circostante" (sono già molto di parte ;) ).

In ogni modo da ieri è iniziata la ricerca per un Sales Account. Quello che posso dire è che la persona deve essere smart e ben predisposta a lavorare in un ambiente dinamico, piacevole e ricco di buon umore come appunto Ad Maiora ;).

Di seguito vi metto il "comunicato ufficiale"....spargete la voce ;)

Ad Maiora S.p.A. agenzia leader nei settori del web marketing e dell'advertising online, cerca per la sua struttura commerciale un Sales Account (Rif. SA)

Il candidato ideale ha un'età compresa tra i 25 ed i 35 anni e almeno 3 anni di esperienza nel settore vendita di servizi internet alle medie e grandi aziende, ottime capacità di comunicazione, di negoziazione e di relazione con il cliente e un forte orientamento al raggiungimento degli obittivi commerciali.

La sede di lavoro è Roma

I candidati di entrambi i sessi possono inviare il proprio curriculum, autorizzando al trattamento dei dati personali, all'indirizzo e-mail: lavoro[at]admaiora.com all'attenzione di Francisca Gutierrez

posted by Andrea Signori @ 4.8.06   0 comments