martedì, marzo 25, 2008

Comunicazione politica: nulla di nuovo

Elezioni politiche 2008, si muovono le campagne di comunicazione (leggi marketing) di tutti i politici impegnati su più livelli. Politiche, regionali, comunali, provinciali. Visti gli ultimi "ritrovati" della comunicazione in generale, ti aspetti di vedere pubblicità innovative, strategie comunicative che profumino di nuovo, billboard d'effetto, blog ultra particolari ricchi di risorse per l'elettore frastornato che cerca disperatamente informazioni.

Ti immagini che se la politica è l'arte di governare la societa, sia in contatto diretto con questa attraverso gli strumenti che la comunicazione le ha, involontariamente, fornito. Ti immagini che il politico, da fine uomo di marketing come è diventato, circondato da esperti di immagine, da gooroo del marketing scelti tra i marketing manager delle maggiori società italiane ed europee, scelga i mezzi di comunicazione che lo "facciano parlare" con i potenziali elettori nel modo più economico ma anche più fruttuoso possibile da un punto di vista di voti ricevuti (il ROI in politica è più importante che in economia).

E invece ti ritrovi centinaia di volti stampati sui cartelloni pubblicitari accompagnati da un "pay-off" che più populista non si può: "per la famiglia", "per le periferie", "per i giovani".

Qual'è il ROI di un manifesto pubblicitario politico? I politici se lo sono mai chiesto, o si sono mai fatti dare qualche studio in merito? Chi è che nel 2008, con i cambiamenti sociali avvenuti e quelli in corso, vota ancora guardando i cartelloni e dicendo "mi piace la faccia, lo voto"?.

Chiedere un voto è un atto di fiducia che si chiede all'elettore, che ad oggi è abituato ad informarsi. A fare le pulci a ogni cosa o persona gli interessi, sapere chi è, che fa, cosa ha fatto.
Se il politico deve rappresentare il popolo come può chiedermi un voto attraverso un manifesto? Senza conoserlo, soltanto perchè mi piace il volto o è del mio stesso schieramento, dovrei votarlo???

Mi pare quantomeno anacronistico come modo di condurre una campagna di comunicazione. Non amo i politici che si fanno suggerire le strategie di appoccio agli elettori (leggi target) dagli esperti di marketing, perchè mi pare una eccessiva mercificazione di un qualcosa che dovrebbe invece poggiare sull'ideologia, ma non posso sopportare chi, per prendere voti, fa stampare e affiggere in maniera selvaggia i cartelloni pubblicitari con la propria faccia.

Non pretendo che il politico mi parli di web marketing, di blog, di internet marketing o cose del genere, ma almeno qualcuno che mi contatti attraverso un qualche mezzo digitale e che mi parli quasi direttamenti spiegandomi i suoi programmi.

Chiedo troppo?

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posted by Andrea Signori @ 25.3.08   1 comments

1 Comments:

At 10:28 AM, Blogger Antonio Candeliere said...

ottima riflessione

 

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