L’italiano è tecnologico ma ama poco il computer
Da Il Giornale di ieri 28 dicembre 2005 riporto un'indagine chiamata "Aspetti della vita quotidiana", condotta dall'Istituto nazionale di statistica su un campione di circa 20mila famiglie, ovvero un totale di 55mila persone.
L'indagine, definita «multiscopo», rileva i comportamenti e alcuni aspetti specifici della vita quotidiana degli famiglie italiane, in particolar modo la disponibilità e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione. Secondo l'Istat negli ultimi 8 anni gli italiani sono diventati sempre più tecnologici, riuscendo a colmare anche il divario territoriale tra Nord e Sud del Paese. Sono cresciuti gli utilizzi del telefono cellulare (dal 27,3% nel 1997 all'80,8% nel 2005), e dell'antenna parabolica (dal 12,2% nel 1997 al 23,6 nel 2005). Aumenta anche l'utilizzo del computer, dal 16,7% nel 1997 al 43,9% nell'anno in corso. Ma rimangono ancora senza computer a casa oltre la metà degli italiani,ossia il 56,1%. E un numero ancora maggiore non accede a Internet (65,5%). Tra le motivazioni per cui non si naviga sul Web da casa, gli intervistati indicano innanzitutto uno scarso interesse (il 40,4% lo considera «inutile e non interessante»), mentre al secondo posto si colloca la mancanza di capacità (31,2%) e i rimanenti o vi accedono da altro luogo, oppure ritengono «costosi gli strumenti necessari per connettersi o il collegamento».Gli utilizzatori di computer diventano sempre più giovani: quasi il 40% dei bambini che ha almeno 3 anni usa regolarmente il pc, mentre il 31,8% delle persone dai 6 anni in su naviga su Internet. Tra la metà degli italiani che usa il computer il picco di utilizzo, con il 75%, si ha tra gli 11 e i 19 anni e per Internet tra i 15 e i 24 anni, per poi decrescere rapidamente con l'aumentare dell'età. Le differenze di genere sono influenzate dall'età, ma rimangono comunque contenute fino ai 34 anni: per esempio usano il computer il 54,5% delle bambine tra i sei e i dieci anni ma solo il 16, 2% delle donne di età compresa tra i 55-59 anni contro il 33,7% dei loro coetanei uomini. Le famiglie con un minorenne sono le più tecnologiche mentre all'estremo opposto si collocano le famiglie composte di soli anziani, che continuano a esser praticamente escluse dalla tecnologia. In pratica: incidono sull'uso dell'hi-tech non solo l'età dei componenti delle famiglie ma anche le differenze culturali ed economiche presenti tra gli intervistati. Anche se l'ingresso degli italiani nell'era tecnologica è ormai inesorabile.
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