Legambiente, il marketing e l'abusivismo
E' venuto giù durante il week-end il primo degli eco-mostri di Punta Perotti, palazzoni grigi costruiti in barba alle legislazioni edilizie ed al buon gusto sul litorale barese. Finalmente una carica di tritolo ha aperto un varco di luce tra il mare e la città di Bari.
A godere dell'abbattimento, oltre ovviamente ai cittadini, anche Legambiente che ha realizzato, sull'onda di millior dollar homepage, un sito che riproduce i tre complessi di Punta Perotti, ma questa volta con un fine nobile. Come una qualsiasi agenzia immobiliare che si rispetti, Legambiente, "mette in vendita", sia ai privati che alle aziende, diverse porzioni di appartamenti a prezzi irrisori: si va dai 10 ai 50 €.
La finalità: con i soldi ricavati la stessa Legambiente realizzerà un parco sulle ceneri di Punta Perotti e pianterà alberi per tutta la città di Bari.
Diverse aziende così come personaggi pubblici (D'Alema, Bertinotti, Vendola, Rosaria Renna) e quotidiani (L'Unità) hanno acquistato suite ed appartamenti. Ad oggi il sito ha avuto più di 500.000 contatti e più di 1.000 richieste di acquisto.
Inoltre attorno all'abbattimento dei palazzi si sta creando un forte interesse, tanto che è stato approntato un sito per seguire la demolizione dei restanti due complessi in tempo reale tramite una webcam puntata sull'area.
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